domenica 10 aprile 2011

IL CODICE ATLANTICO


codice Atlantico è la più ampia raccolta di disegni e scritti del genio Leonardo da Vinci, comprendente 1119 fogli raccolti in 12 volumi.

Attualmente si trova a Milano, precisamente alla Biblioteca Ambrosiana.
Per molto tempo si è pensato che vi fossero collocati 1750 disegni (tutti di Leonardo da Vinci), ma dopo il laborioso restauro avvenuto a Grottaferrata tra il 1962 e il 1972  curato materialmente dal Professor Barbieri e Padre Giosafat Kurelo e con la supervisione del Professor Augusto Marinoni, si scoprì che in realtà i disegni erano 1751.
Durante il restauro vennero staccati dai fogli tutti i disegni e a pagina 1033 venne rimosso un disegno di 21 x 16 cm., attualmente posizionato sul foglio 1035 recto: sotto al foglio staccato apparvero evidenti tracce di colla.
Venne dedotto che li vi era incollato un disegno più piccolo di cui non si aveva avuto notizia fino ad allora. 
Questo foglio di cui si erano perse le tracce oggi è stato ritrovato.
Per saperne di più www.leonardoritrovato.com

Il nome "Codice Atlantico" deriva dalla dimensione delle pagine (64,5 x 43,5 cm), simile a quella delle pagine di un  atlante. I fogli sono assemblati senza un apparente ordine preciso e abbracciano un lungo periodo degli studi di Leonardo da Vinci che va dal 1478 al 1519.

venerdì 1 aprile 2011

CARRO ARMATO

Nel 1845 Leonardo da Vinci progettò un carro a forma di testugine, con una torretta interna per osservare ill campo di battaglia, il fuoco era affidato a delle bocche da fuoco disposte tutte intorno allo scafo per poter far fuoco da ogni direzione, la locomozione del carro era affidata agli otto uomini dell'equipaggio che potevano muovere il carro in ogni direzione muovendo gli ingranaggi che erano collegati alle quattro ruote.
Leonardo pensò anche di utilizzare dei cavalli, ma l'idea di rinchiudere degli animali in uno spazio ristetto con il rischio che si imbizzarissero venne accantonataIn realtà i disegni di Leonardo erano realizzati volontariamente male, per evitare che i suoi progetti potessero finire in mani sbagliate...






Carro Armato

Armamento > Numerose colubrine o spingarde disposte sul perimetro circolare.

Corazzatura > Legno con placche metalliche.


La colubrina, chiamata anche cannone a mano è usato in Italia fin dal 1447. Il nome deriva dal provenzale colobrina, dal latino coluber (= serpente). La canna era incastrata in una assicella ed era usata coma una balestra; le palle erano grosse quanto una noce.

La Colubrina






La voce Spingarda o Springalda, o Spingardo, era usata per indicare una specie di macchina da guerra che serviva per lanciare pietre.
Con l'invenzione della polvere da sparo e la costruzione di armi da fuoco, passò ad indicare una specie d'artiglieria che lanciava, al più, delle palle da cinque a sei libbre di peso, scendendo fino alle palle di sei once, e per la marina, anche di una sola oncia.
Quelle più grandi erano fissate sopra cavalletti e trattenute con ceppi di legno. Quelle più piccole diventavano vere e proprie armi portatili e quasi manesche, come il fucile. Le grosse spingarde avevano un mascolo per mettervi la carica; le più piccole ne erano sprovviste, ed erano tutte di un sol pezzo come i cannoni.

La Spingarda portatile

giovedì 31 marzo 2011

Elicottero

 «Fu tanto raro e universale, che dalla natura per suo miracolo esser produtto dire si puote: la quale non solo della bellezza del corpo, che molto bene gli concedette, volse dotarlo, ma di molte rare virtù volse anchora farlo maestro. Assai valse in matematica et in prospettiva non meno, et operò di scultura, et in disegno passò di gran lunga tutti li altri. Hebbe bellissime inventioni, ma non colorì molte cose, perché si dice mai a sé medesimo avere satisfatto, et però sono tante rare le opere sue. Fu nel parlare eloquentissimo et raro sonatore di lira [...] et fu valentissimo in tirari et in edifizi d'acque, et altri ghiribizzi, né mai co l'animo suo si quietava, ma sempre con l'ingegno fabricava cose nuove. »
(Anonimo Gaddiano, 1452)





Invenzione dell'Elicottero

Elicottero (dettaglio)








La prima idea di una macchina per volare fu di Leonardo da Vinci. Il grande Maestro aveva infatti intuito alcune nozioni, poi rivelatesi esatte, studiando il volo degli uccelli. Osservando questi animali aveva concepito, tra le varie soluzioni, quella di un congegno in grado di reperire la portanza necessaria per mantenersi in volo grazie ad una spirale che doveva essere tenuta in moto circolare continuo.


La spirale, meglio nota come vite aerea, sfruttava inconsapevolmente alcuni principi dell' aerodinamica, ma nella versione in cui era stata disegnata, non avrebbe potuto realmente volare. Il problema che Leonardo non superò era quello della controrotazione del corpo. Inoltre, ai suoi tempi non era disponibile la potenza sufficiente a sollevare un elicottero soprattutto a causa dello scarso rendimento di quell'elica. Lo studio di Leonardo influenzò il nome attuale dell'elicottero. Infatti "helix" ha proprio il significato di "spirale".

mercoledì 30 marzo 2011

VINCI, 31 Marzo 2011 ore 01.00


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